I primi di luglio ho partecipato alle giornate di Dobbiaco, che hanno indotto ad una riflessione attenta su cos’è veramente la cittadinanza digitale. E’ possibile leggere gli interventi di tutti i partecipanti, da Mario Rotta a Giorgio Janis, passando per tutta una serie di discussioni avanzate da Caresia e tutti gli altri sul sito Cittandinanza digitale, sito a cura di Luisanna Fiorini, ma costruito a più mani (Luisanna, fidandosi ciecamente, ha dato a tutti i membri i diritti di accesso in scrittura e modifica).
In previsione di quelle giornate pure io mi ero fatta un’opinione che avevo scritto in forma di appunti; ho deciso di riportare qua il tutto, per non perdere alcuni elementi della discussione di Dobbiaco che mi piacerebbe approfondire.
- A proposito di cittadinanza digitale, con questo termine si intende il tuo essere virtuale, che navigando sul web2.0 lascia le sue tracce con iscrizioni a servizi di vario genere e con diverse funzionalità; quel tuo essere “appare” agli altri naviganti in un certo modo, che può essere anche molto diverso dalla realtà. Aggiungerei, anzi metterei ancora prima, tutto ciò che risulta di te dal tracciamento dei “movimenti” che facciamo al supermercato, nei negozi, al cellulare ecc…grazie all’uso di carte di credito, bancomat, sim e carte varie da quella della profumeria a quella del nostro negozio preferito, ma se si preferisce restiamo sul web…
- Chi sei sul web? Sei colui che “vive” nel blog, nei commenti sparsi, nei mircroblogging come Twitter, Jaiku, nella tua speciale libreria come Anobi o nei social marker, Delicious e persino nei mondi virtuali, come Scuola3d, SL, Nuovita, nonchè in Skype, Messenger, ooVoo… In un certo senso non sei più tu, con le tue caratteristiche fisiche, bensì con ciò che di te rifletti nel web, non sei tu, con i tuoi pregi e i tuoi difetti, come nella realtà perchè è ovvio che ognuno di noi, se può consapevolemente, mostra la parte migliore che ha. In conclusione ognuno come CITTADINO DIGITALE è ciò che vuole essere, di solito migliore, almeno pubblicamente! O almeno lo sarà se la sua vita digitale sarà vissuta consapevolmente…
- Vivere la realtà digitale come cittadino consapevole: questo è il problema! Nessuno pensa mai a ciò che veramente vuole mostrare di sè avventuarndosi nel web. Di solito è più facile fare molti tenativi, lasciando inscrizioni e quindi dati e cioè parte (poca o tanta che sia) di te qua e là. Ad esempio a me piace provare tutti gli strumenti che il web mette a disposizione, ma non tutti poi li utilizzo; non sempre è prevista sul web la cancellazione dei dati lasciati o se lo è, occorre perdere molto tempo per trovare la via giusta, con la conseguenza che spesso lascio delle “tracce” non molto edificabili, ad esempio un blog con un accenno di articolo …Supponiamo che sia una persona “nota” e che quindi altri (???) abbiano interesse a scoprire cosa c’è di me sul web: ne nascerebbe una ricerca “topologica” che taggherebbe tutte le tracce che ho lasciato per caso, coi vari tentativi di cui prima parlavo. Certo non farei proprio una bella figura!! Quando si procede con una ricerca, spesso si sceglie a caso il link che si vuole vedere per primo e se l’interessato vede proprio le tracce di te non volute? Ecco che il tuo vivere digitale parte già da qui. Ognuno di noi, consapevolmente, dovrebbe lasciare di sè le tracce come veramente vuole che ci siano. Ne consegue che la cittadinanza digitale consapevole nasce prima di tutto dalla CONOSCENZA di ciò che è e di ciò che il web mette a disposizione. Vedo le tracce che lascio qua e là come tanti pezzi di mosaico più o meno colorato e i cui pezzi talvolta sono rotti, ma che comunque compongono nell’insieme il mio essere digitale. Mi viene in mente “Uno, nessuno e centomila” di Pirandello. Di sicuro credo che nel web è più facile essere 100.000 che uno!!!