Intorno al 2002 presi parte al gruppo dei Folle-Mente e subito dopo iniziarono le sperimentazioni didattiche sui mondi virtuali: Scuola3d, SecondLife, OpenSim fino all’attualità: Minecraft.
Cosa c’entrano i mondi virtuali per la didattica col coding? Per qualcuno nulla, ma secondo me, quando ti spingi un po’ più oltre il loro semplice uso e arrivi a “piegare” l’ambiente alle esigenze di una progettazione più avanzata, il coding c’entra e come. Già in Scuola3d, di derivazione Actiwes Worlds, con la finestra delle proprietà dell’oggetto, si imparava qualcosina, per poi andare un po’ più a fondo se si volevano effetti un po’ spettacolari, come la luminosità, i collegamenti al web, l’inserimento dei media…
Ma se vogliamo dirla tutta, con SecondLife, EdMondo e OpenSim i linguaggi di programmazione entrano a pieno diritto nella costruzione delle cose che servono per la didattica: i noti script che occorrono anche in questo caso, per far muovere un prim, per farlo parlare o donare una notecard,… non sono altro che un linguaggio di programmazione: nell’uso didattico non se ne può fare a meno.
In particolare, appena iniziai a studiare il funzionamento di SecondLife, Romolo Pranzetti mi insegnò l’uso di Scretch: era fenomenale! Senza quasi conoscere alcun codice, riuscivo a creare una porzione di coding che, all’interno di SecondLife, mi permetteva di piegare alla mia volontà il flessibile ambiente composto di prim! Qualche anno dopo ne avrei parlato ad un’insegnante vivace e curiosa, Maria Messere, che riutilizzò l’idea per creare dei corsi di script con Screct in EdMondo.
Adesso sto sperimentando coi miei alunni, Minecraft: sembra avere similitudine coi mattoncini Lego. Vedremo che succede…