Riprendo il mio lavoro con Andreas, nel corso di Editing Multimediale con questo titolo che può apparire strano, ma che mi ricorda tanto i libri e gli argomenti di Luca Toschi, riguardo alla comunicazione generativa ed aumentata. Mi annoto questo video sulla “deriva” che mi piace tanto ascoltare:
Qui si parla non solo di deriva, ma anche dell’energia comunicativa che unisce e divide. La deriva alla fin fine, considerata come la possibilità di “trasformare” non è che un grande risultato: ma quanto ne siamo veramente consapevoli? Credo di poter avvicinare tranquillamente Toschi e Formiconi, perché secondo me hanno molto in comune. Alla fine sono proprio gli interstizi della rete che bisogna imparare a conoscere e gonfiare, riempire, come dice Andreas nel post che prendo in considrazione, sulla scrittura collaborativa.
Ho ancora da approfondire alcuni concetti sull’html, sul java, sul php e spero di fare nuovi esperimenti, presto. Ma oggi mi soffermo sull’articolo ultimo: Servizi di scrittura collaborativa. L’argomento mi prende particolarmente, usando io quasi quotidianamente strumenti come Dropobox e Google Drive. In pratica non lascio quasi più nulla nel mio pc perché spesso ho perso tutti i miei file nei vari crash che mi sono capitati mettendo il mio computer sempre a dura prova con nuovi software: poi verifico che magari non mi servono, ma intanto…
Il problema della scrittura collaborativa sta nel fatto che in pratica tutti i miei file sono comunque visibili a chi mi ospita e nell’ipotesi che gli servano…potrebbe copiarli. Mi dà sempre una sensazione di fastidio sapere che i miei file sono comuque “leggibili” a chi mi ospita, quindi ai gestori di Dropbox o a Google, con tutto ciò che questo può comportare. Naturalmente io non sono “nessuno”, di solito pubblico tutto quello che mi viene in mente per me stessa o per la scuola e la didattica, ma se non sono io a decidere di mostrare, sapere che un utente X legge è fastidioso.
Riprendo quindi volentieri questo argomento che Andreas con la sua vasta conoscenza, mi aiuta a capire meglio. Il primo strumento che ricordo e che viene riproposto è Piratepad. La prima volta lo avevo sottovalutato perché mi pareva impossibile che fosse così semplice: neppure un account, solo un nome aggiunto all’url principale ed ecco un tuo nuovo documento da condividere con chi vuoi in due modalità: solo lettura oppure lettura e scrittura. Apro subito questo file http://piratepad.net/nuovocod, così tanto per esercitarmi un poco e poi mi guardo i due videotutorial di Andreas , che metto qui sotto, così non li perdo:
Ripasso in questa maniera alcune cose che avevo perduto: come il salvataggio e la cronologia dei cambiamenti del file.
Per ora mi fermo qui, ma voglio subito affrontare le altri parti interessanti del nuovo articolo di Andreas: una riguarda Getting started e l’altra Gobby.
Buon Santo Stefano a tutti voi!
ps ho raggiunto il wikispace del prof e ho scritto qualcosa qui http://subtitling-for-accessibility-education-and-creativity.wikispaces.com/ltis13-blog : un wiki molto complesso che devo navigare con attenzione… e ora sono anche qui http://infomedfi.pbworks.com/w/page/19907730/FrontPage a richiedere l’accesso…