L’argomento “blog” viene da lontano, almeno nella mia memoria: il significato di questa parola è indubbio, anche se sarebbe meglio chiamarlo “web-log”, aggiungendo un prefisso chiarificatore. Il termine deriva dall’unione di log che sta ad indicare la registrazione giornaliera degli eventi in successione e web. Riguardo al primo, era consueto dire “log di stazione”, almeno fino a qualche tempo fa, fra i radioamatori, che annotavano pazientemente tutti gli “incontri” in etere. L’aggiunta di “web” annota che la scrittura di quanto accaduto non solo è digitale, ma si apre ad Internet.
La prima volta che venni a conoscenza della possibilità di scrivere e pubblicare immediatamente, senza il tramite dell’ftp (programmi che permettono il passaggio diretto fra il computer locale ed il server lontano) fui molto colpita: stavo imparando le basi dell’html che tanta soddisfazione mi aveva dato, soprattutto nella costruzione di link; avevo anche creato il mio primo sito web su Xoom con un sistema che permetteva di scrivere facilmente un sito web (i server di Xoom vennero bruciati un po’ di anni dopo e i siti web degli utenti furono riassorbiti da Virgilio). Delle possibilità del weblog me ne parlò la prima volta Giorgio Jannis: sperimentava nel 2003-4 circa laboratori d’informatica con gli alunni e mi parlava di come costruivano un giornale in poche battute proprio con il weblog.
A casa mi iscrissi subito a Splinder, dove costruii almeno 3 blog diversi: uno per le mie esperienze coi Folli-Creativi, un secondo più intimistico-poetico, un terzo per i contatti con una scuola lombarda, la cui insegnante, Silvana , ho ancora nella memoria con i suoi splendidi alunni: mai l’ho conosciuta di persona, eppure abbiamo a lungo lavorato insieme da lontano. La chiusura di Splinder ha portato alla perdita di tutti i miei dati: del resto non li seguivo più da tempo. Stessa cosa è accaduta poi per i blog che Messenger metteva a disposizione: dopo un anno dalla chiusura però, sono riuscita a mettere ancora in salvo i dati scritti: Messenger proponeva di usare WordPress. com per “riversare” i dati che sarebbero andati perduti. Per ora ho riposto tutto zippato, in un blog nascosto di Googlesite.
Altre esperienze mi hanno indotto a tentare Blogger dove condivido un blog di lavoro, Scuolalternativa, con una collega il cui nick è Maghetta; un mio diario un po’ estemporaneo, dovuto alla possibilità di collegarsi con un altro collega lontanto che mi faceva postare nel suo blog le risposte ai giochi di tipo direi “enigmistico” per i miei alunni; un blog recente (un mio piccolo capolavoro) destinato alla Comunicazione Generativa. Avevo anche un blog su BlogEr, per uso scolastico, dove postavamo le lettere degli alunni miei e del collega romagnolo, i cui accessi sono andati perduti…
Nel frattempo la collaborazione prima nel blog dei Folli-creativi (in piattaforma xoops) e di Scuola3d (un wordpress caricato su server proprietario) poi, mi ha abituato ad usare lo strumento come fosse un paio di comode scarpe. L’apertura del sito della scuola, che ho curato fin dal suo inizio, mi ha permesso di aprire, finalmente, un blog per le mie classi, dove anche gli alunni scrivono appena hanno gli “strumenti” per farlo. Ho sempre apprezzato WordPress ed infatti il mio blog dal 2007 è qui, su piattaforma caricata sul server di mio marito. Ma ho anche altri blog di cui almeno tre nascosti su WordPress. com ed uno creato apposta per gli alunni della classe di una collega con cui entro col nick “casteldelpiano1”: Casteldelpiano Classi Quarte è forse uno dei blogghettini che ho strutturato meglio di tutti, a parte quello per il Comenius LLP, più recente, curato dalla colleghe d’inglese .
Fino ad oggi: la primavera scorsa ho aperto su suggerimento di Andreas Formiconi per il corso eMooc, un Noblogs niente male, con caratteristiche che permettevano di non vendere totalmente “l’anima al diavolo”, come dice Andreas, ma tanto finisce su piattaforma stile wordpress con meno funzionalità…quindi il vantaggio è solo quello di non passare per quella che potrei chiamare “la grande distribuzione” di blog. All’inizio lo avevo strutturato stile foglio di giornale: semplicissimo, ma ho finito per cambiarne l’impostazione spartana per ottenere la colonna a destra di link agli articoli, il feed …e poi anche perché non riuscivo mai a vedere i commenti subito, appena postati, anche se naturalmente Bloglines mi permette lo stessa cosa e molto meglio…, ma quello dei feed è un’altra cosa…
Ora, col nuovo corso di Editing Multimediale, ritorno qui, alla “base”: magari farò meno fatica a scrivere il mio diario di lavoro…Forse la fatica è dividere la parte intimistica con quella un po’ più professionale: non sempre ne sono capace. E per oggi è tutto…forse!