A proposito di EbookFest 2012

Qualche giorno fa a San Remo si è tenuta la bella manifestazione denominata EbookFest.  Il precedente evento simile, tenuto a Fosdinovo nel 2010, così ricco di interventi, aveva  portato un tale vento di novità che ancora sto a consultare gli atti “liquidi”, curati in modo coerente, da Maria Grazia Fiore.
Così il 25 di ottobre, insieme a una mia cara amica e collega ho voluto di nuovo partecipare all’EbookFest. Ma per vari motivi non è andato tutto come speravo, non ultimo la mia salute non troppo buona proprio in quei giorni. La distanza e la dislocazione di San Remo, non troppo ben servita dalla linea ferroviaria, ha fatto il resto. Nonostante ciò l’appuntamento che tanto aspettavo si è svolto più o meno come pensavo: orientato al futuro, con tanti interventi di qualità, che purtroppo non ho seguito così bene come avrei voluto. Questo di Mario Rotta, per esempio, mi è proprio sfuggito…

Bellissime immagini: di sicuro del grande fotografo che è lui stesso…e soprattutto il significato, il contenuto: la presentazione di una piattaforma che una nota casa editrice digitale ha preso ad esempio come possibilità di creare ebook e testi aperti, commentabili, integrabili, quale Educloud, liberamente accessibile per essere utilizzata.
Ecco anche l’intervento di Gianni Marconato:


In questo caso l’analisi del significato del libro di testo a scuola, porta a deduzioni significative: modelli integrati di testi, apertura al testo personalizzato…
La bella e accorata presentazione di Maria Grazia Fiore non me la sono perduta: per una volta sentire le cose come stanno, sì, che fa bene! L’accessibilità dei libri di testo, le immagini che le accompagnano, la loro significatività…
Il discorso di Giorgio Jannis, formatore di grande esperienza, che parla delle informazioni ormai legate tutte ad Internet, è molto coinvolgente: riesce sempre a mostrare l’evidenza che pure abbiamo sempre sotto gli occhi, ma che di solito, non ci soffermiamo ad esaminare davvero. Dietro di lui, la lim è rimasta aperta a Scuola3d, il mondo virtuale per la didattica di cui avevamo appena parlato e di cui Giorgio stesso fa parte, anche se ora meno attivamente. In effetti si è parlato in diverse sessioni, non ultime quelle di cui facevo parte, proprio di mondi tridimensionali, primo fra tutti Scuola3d, fortemente voluto nel 2005 da Luisanna Fiorini per l’itituto Pedagogico di Bolzano, ed il più recente EdMondo, organizzato con calma e pazienza dal giovane Andrea Benassi. Gli interventi di Giliola per la matematica virtuale, il progetto “Adotta la scienza” e di Alessandro che ipotizza percosi musicali negli ambienti immersivi, non sono che alcuni esempi.
Interessante l’intervento di Roberto Didoni, ex-ricercatore dell’Irre di Milano che attendevo con curiosità: riguardava infatti “Antologia Multiculturale: ovvero come rispondere ai bisogni della scuola di oggi con un prodotto aperto e collaborativo”.
Altri “passaggi” non li ho seguiti che “lateralmente”: la lezione di greco e latino ad esempio…ma cercate di capire: il latino ormai, non ha alcun interesse per me! Certo gli alunni di vari livelli, come quelli delle scuole elementari sembra che si siano proprio divertiti, ad esempio con l’inno di Mameli…
Al bellissimo scenario del Palafiori, dove si teneva la manifestazione, un’interessante reparto era destinato al Doctor e-Reader: era contornato da un piccolo museo con oggetti per leggere ebook, dai primi modelli, ai più recenti; “lui”, il dottore con tanto di attrezzi per aggiustarli, rilasciava interviste ai curiosi e non ho mancato neppure io di chiedere il suo intervento per l’iPad che mi ero portata dietro. Mi è stato fatto notare che però, l’ereader è un’altra cosa e puntando una luce sullo schermo dell’aggeggio che avevo, le pagine da leggere riflettavano la sorgente luminosa, mentre nel vero ereader, piccolo e leggero, si può continuare a leggere tranquillamente anche sotto il sole della spiaggia. Inoltre, ha solo “quella” funzione: consentire la lettura. Rivalutato così l’ereader, che ho visto varie volte nelle librerie cittadine (non certo in quelle del mio paese, purtroppo), mi sono detta che …magari, ad averne alcuni nella Biblioteca L.Santucci della mia scuola, che curo ormai da anni!
In contemporanea l’evento aveva, come l’altra volta, il suo parallelo nel mondo di Second Life, grazie a Imparafacile e la sua “squadra”…ho provato a sentire se qualcuno poteva sponsorizzare il mio progettino della “Settimana del libro digitale” che avrà un seguito anche quest’anno. Ma sembra che anche la dislocazione della mia scuola, a Castel del Piano (Gr) sia un vero problema…magari però, proverò a scrivere a qualche casa produttrice.
Le varie sale come quella del Papapevo, del Ranuncolo ecc., si riempivano e si svuotavano di continuo: alunni di vari livelli e i loro insegnanti, docenti, esperti. Le discussioni spesso finivano oltre gli orari previsti, accendendo gli animi su questioni che ai più non verrebbero neppure in mente: come presentare un testo digitale in una piattaforma come quella della splendida Didasfera, la BBN lo sa bene. Avanti negli anni, questa piccola ma innovativa casa editriche che nasce interamente digitale, propone per prima, insieme forse solo a Garamond, ma con maggiore incisione e più forza, testi per la didattica interamente sul web, con esercizi online e possibilità di prendere appunti e creare testi, percorsi di studio singoli o di classe… Per il momento, almeno in Italia, non mi pare che ci sia chi la eguaglia e forse altre case editoriali legate alla filiera del cartaceo, potrebbero anche prendere esempio. Gli stessi prezzi sono molto accessibili, sia per l’adozione di classe che per il solo docente. Il problema è proprio che il digitale, nella scuola è quasi inesistente.
Qualcuno ha annotato negativamente che erano presenti solo gli “addetti ai lavori”, ma secondo me non era vero: anche gente comune era mescolata al via vai generale. Certo è che il discorso dei libri digitali ha un grande significato nel mondo dell’educazione più che in ogni altro settore. Senza considerare che in Italia gli ebook non hanno ancora preso campo davvero, come altrove e siamo già nel 2012, epoca in cui a leggere le leggi legate alla scuola, tutti gli alunni dovrebbero avere testi misti ai livelli inferiori e solo testi digitali dalla quarta e quinta elementare in poi: bisognerebbe riflettere bene sulla solita forbice aperta che esiste fra norme scritte e realtà scolastica.
Per quanto mi riguarda, quindi, tre giorni pieni di stimoli, di spunti, di novità che vanno oltre l’immaginazione, come i testi aperti, di cui sentii parlare per la prima volta da Maragliano proprio a Fosdinovo nel 2010 e che oggi potrebbero davvero essere una realtà, se solo si fossero fatti dei passi avanti. Purtroppo dal 2010 nella scuola, non noto molti cambiamenti. Vero è che molti Istituti si sono dotati di Lim, la lavagna interattiva multimediale, che effettivamente può aiutare molto la didattica (non è il caso della mia scuola, che ne ha solo due per 10 classi), ma senza contenuti digitali significativi, la presenza di questo strumento richiede di certo, una grande preparazione a casa dell’insegnante, proponendo quindi una questione ancora aperta: il docente è anche autore?
Per ora resto in attesa della pubblicazione di tutti gli atti…sarà all’altezza della precedente? Me lo auguro proprio, anche perché come al solito, era impossibile seguire tutti gli interventi essendo in contemporanea.
E prima o poi, magari…metto qua anche i miei, di interventi…