Ho partecipato nei giorni scorsi ad uno splendido evento, dal titolo Immersive Education Initiative
Il resoconto, le foto, il video
Il resoconto
Seguivo da lontano questo evento da alcuni anni e questa volta è finalmente giunto in Italia, grazie all’intervento dell’Università di Padova e dell’Indire di Firenze. Sono stata quindi molto felice, quando ho saputo che potevo partecipare da spettatrice alle tre giornate padovane, anche se l’inglese non è proprio il mio forte. A parte la gita a Padova, città che mi piace molto, con l’intermezzo di Venezia nel pieno del suo splendore, l’evento è stato ancora più sorprendente di quanto pensassi: una vera e propria panoramica su esperienze eccezionali di realtà aumentata e virtuale che ha consentito di fare il punto della situazione attuale: siamo forse, nel momento di oltrepassare la linea di “non ritorno”, oltre il quale il digitale, sempre più avanzato e invadente, influenzerà la vita di ogni giorno? Probabilmente è così, anche se i tempi sono lenti e le innovazioni ampie e oserei dire “strabilianti” mostrate allo IED di Padova, viste nella realtà quotidiana, purtroppo risultano quasi un miraggio, soprattutto nella scuola. A volte lo “stacco” fra i convegni che guardano fortemente il futuro, come questo, ed il presente, lo avverto quasi come un disagio, perché non è poi possibile riversare nell’educazione, di ogni giorno le vere innovazioni: si resta sempre con un piede nel passato e uno sguardo alle potenzialità del cambiamento. Per adesso posso solo ricordare che Internet è sì, sempre più “invadente”, ma non si è del tutto e democraticamente “propagato” fino a toccare tutti. Si può definire qualcosa che ancora “divide”…Stessa cosa per la realtà aumentata e virtuale: si sta ampliando il bacino d’utenza, per così dire, ma pensiamo ad esempio, agli occhiali per il 3d: sembrano attualmente davvero poco numerosi. In Italia sono davvero una novità di cui tutti parlano, ma di cui quasi nessuno ha ancora esperienza.
Degli interventi, i cui abstract si possono leggere qui, annoto qualche mia umile, personale impressione. Del primo giorno, tutti e tre i protagonisti Aaron E. Walsh, Corrado Petrucco e Daniele Agostini, Andrea Benassi e Letizia Cinganotto, sono stati eccezionali. Evidentemente la presentazione di EdMondo, da parte di Andrea, è quella che mi era più vicina, avendo visto nascere l’ambiente fin dai suoi albori. Ma Daniele Agostini ha mostrato un’altra realtà immersiva, quella aumentata che porta a vedere il 3d nella quotidianità. davvero eccezionale.
Del secondo giorno, la mattina, questi eventi erano praticamente tutti estremamente interessanti: Christian Greuel, Laura Freina e R. Bottino, Orazio Stangherlin, A. Sen, M. Peveler, N. Marton, ma l’ultimo Visual Coding In Support Of Computational Thinking, An Application To Virtual Worlds, di Michela Occhioni è stato il mio preferito: la seguo da tempo, ed è un po’ il mito di tutti coloro che lavorano con la didattica dei mondi virtuali, avendo creato ambienti ad uso e consumo dei suoi alunni e per le sue discipline. Anche l’intervento di Laura mi ha molto colpito per l’esperienza sulla prospettiva spaziale, realizzata con gli occhiali 3D in una scuola primaria. Le avevo rubato qualche commento in anteprima e devo dire che l’uso intelligente che ne è stato fatto (forse il primo in assoluto in Italia), mi ha davvero sorpreso: non avevo mai pensato a questa possibilità che invece può aprire molte strade. Una realtà cosi “aumentata” potrebbe essere vista negativamente dai docenti, perché è davvero estremamente “immersiva”: gli alunni che ne hanno fatto uso, hanno accusato sintomi tipici del sistema nervoso simpatico (nausea in particolare). Sicuramente la realtà aumentata di Daniele sembra più rassicurante, perché non c’è bisogno di indossare occhiali che isolano del mondo, per vedere oggetti 3d che compaiono ad esempio, sopra ad un libro o che sembrano venire fuori da uno schermo.
Di questo intervento, ‘Good or Bad?’: an Augmented Reality Game to Engage Users in Active Music Listening Tasks M. Mandanici, F. Altieri, N. Pretto, ho potuto ammirare la bravuro di uno studente che sta facendo un dottorato: ha sperimentato, col suo gruppo di ricerca, un vero e proprio laboratorio musicale (vedere le foto), dove si possono abbinare sequenze musicali, camminando in un pavimento dove compaiono stelle e cerchi… Dopo sono andata a visitare con le colleghe, il suo dipartimento, dove è installata tutta l’attrezzatura e sono rimasta incantata: ad avere una stanza sonora di questo tipo, nella mia scuola…
Il video e foto dell’articolo sono di Giuliana Finco
Nel programma nel pomeriggio, posso annotare in particolare, l’intervento PAPER 3D Printers in Preschools: Pedagogical Principles and Technological Aspects, L.Guast, G.Nulli: l’uso della stampante 3d potrebbe avere influenze non previste nella realtà quotidiana, soprattutto se le esperienze partono dalla scuola dell’infanzia… Resta aperta la questione del costo, ancora eccessivo di questi oggetti: a mio parere, tutte le scuole dovrebbero avere almeno una stampante 3d, come dotazione di base, insieme alla lim ed il pc.
Nella terza giornata annoto in particolare questo intervento Learning & Teaching English in Virtual Worlds: EdMondo, di Letizia Cinganotto, Andrea Benassi, Heike Philp: un’esperienza dell’Indire cui ho partecipato almeno parzialmente, la sera dopo cena in EdMondo, che ripeterei volentieri con maggiore impegno, se potessi: l’esperienza immersiva per l’apprendimento della lingua inglese è davvero di grande utilità, soprattutto se potesse essere prolungata. Secondo me ci dovrebbe essere un appuntamento ogni settimana per tutto l’anno… L’intervento “Using Web3D-based Information Visualization Tools as Cognitive Technologies for Stimulating Computational and Transdisciplinary Thinking Skills at K-12 and Beyond” da parte di Jorge Franco, Fluminense Federal University è stato davvero molto gradito, perché è stato interessante notare come dall’altra parte del mondo, le esperienze simili si propaghino mediante una vera e propria contaminazione di idee e percorsi sul web3d. L’intervento “Multidisciplinary Approach on Time using Alice 3D” di A. D’Ambrosio, che ha portato con sé anche un suo alunno, mi ha gradevolemente sorpreso: egli ha usato con la sua classe Alice3D, che sarei proprio curiosa di provare: potrebbe essere migliore di SimOn a Stick?
Le esperienze laboratoriali mi hanno permesso di provare gli occhiali3d della Oculos (straordinari), coi quali ho sperimentato diversi tipi di realtà aumentata, grazie ad Arcadia: dalla semplice “lettura” di una pagina aumentata, che rimanda ad esperienze nuove (sul web), alle foto immersive (quelle ad esempio di Tetha della Richo), fino alla sperimentazione di un percorso sulla sicurezza, dove col mio avatar, dovevo salvarmi “la pelle” dall’incendio scoppiato in un capannone industriale. Ho visto come funzionano le stampanti 3D (mi piacerebbe la Da Vinci https://www.amazon.it/Vinci-Stampante-3D-scanner/dp/B00PXNDZCE) e programmi come Doodle3D usato nella scuola dell’infanzia, o come Tinkecard, https://www.tinkercad.com/ che ho apprezzato molto.
Naturalmente Aaron E. Walsh, che ha guidato l’intero evento è stato davvero straordinario! Una persona simile è davvero impagabile…Quindi un grazie a Corrado Petrucco e Andrea Benassi per il loro impegno nel consentire ad eventi internazionali di questo tipo, di arrivare anche in Italia.
Pubblico qua sotto tutte le foto, che altrimenti sono sicura che le perderei nei meandri del computer, anche come promemoria per me stessa: molte riprendono le diapositive proiettate durante i vari interventi, alcune sono dell’intermezzo di Venezia. Tutte sono autorizzate, credo…in caso contrario i rispettivi protagonisti me lo facciano presente e le toglierò immediatamente.
Ps: ovviamente, tornando a casa, ho presentato ai miei, la realtà aumenta con gli occhiali 3d in cartone e quella dei bellissimi depliant di Arcadia, che, inquadrati con lo smartphone e l’applicazione AR, permette di vedere contenuti collegati, come video, foto ed altro. Intanto inserisco i link che Giuliana Finco, la mia cara amica, mi ha inviato per far costruire ai bambini questi speciali occhiali…penso di fare questa attività il prossimo settembre.
Il modello in pdf, da stampare: https://drive.google.com/file/d/0B3oJ3qRqUoKuVHJIbFdsMUNDRW8/view
Una sperimentazione alla primaria: http://www.professionistiscuola.it/didattica/didattica-2-0/1968-la-cardboard-3d-una-sperimentazione-in-ii-primaria.html
Come costruire gli occhiali cardboard: http://www.androidworld.it/2014/07/08/google-cardboard-come-costruirlo-acquistarlo-237629/
Le foto
Piccola curiosità: l’ultimo pomeriggio, qualcuno all’uscita dal Centro civico d’arte e cultura Altinate, San Gaetano, dove eravamo ospitati, qualcuno aveva abbandonato una valigia, che ha creato immediatamente un allarme bomba: la zona è stata chiusa proprio mentre correvo alla stazione per non perdere il mio treno. Ho pensato sorridendo, che forse era stato uno di noi, troppo immerso nella realtà aumentata, per ricordarsi la sua realissima valigia!
Il video
E infine, il video: un’estrema sintesi dello IED 2016
Concordo! Avuto lo stesso pensiero 😉