La rivista Bricks è ancora una volta alla mia attenzione, per la notizia e la cronaca, riportata da Pierfranco Ravotto di un convegno “non convegno”: può infatti un evento non voler dichiarare la tesi da dimostrare, quanto piuttosto partire da una domanda? E il quesito era: Libri di testo? Forse sì, forse no … Discutiamone! Di questo si è parlato a Milano, il 29 settembre scorso, finendo poi, sul testo digitale: gli ebook.
Nell’ultimo anno dall’EbookFest di Fosdinovo, di cui ho postato gli atti proprio di recente, per l’attualità del tema e la ricchezza degli interventi, ho cercato di seguire, sia pure da lontano, diversi convegni su questo argomento che non esito a definire “scottante”: ogni volta che mi capita di parlarne con qualcuno, mi rendo conto che la parola stessa sta diventando quasi un tabù, per cui è meglio nascondere il problema, piuttosto che affrontarlo? Senz’altro meglio parlare di libri di testo. Ma inevitabilmente si cade poi nell’argomento caldo: proprio loro, i testi digitali, gli amati e rinnegati, quelli che “fanno male alla vista”, quelli che “ma costano così poco, siamo sicuri che…?” , quelli che “ma solo al computer???” e ancora “troppo virtuale a questi ragazzi, fa male!”, e poi “con gli ereader? Cosa sono?” : in una parola, loro, gli ebook. Per la maggior parte in giro sul web di “loro”, si trovano versioni scaricabili in pdf, trasposizioni del testo che vediamo sulla carta; negli ultimi mesi molte case editrici hanno messo on-line la sezione “ebook”, con prezzi secondo me, non sempre accettabili, specialmente quando superano i 10 euro…ma certo tutto è in evoluzione continua e non definitiva. Ormai, la rivoluzione digitale di cui parla Mario Rotta nel suo Insegnare ed apprendere con gli ebook è iniziata e non si potrà più fermare: dalla carrozza stiamo passando all’automobile, citando le parole di chi, come Ravotto, questa rivoluzione la sta seguendo più da vicino.
Ma veniamo al racconto dell’evento : viene fuori una scuola viva, dove gli insegnanti singolarmente o anche insieme sperimentano più forme di aggregazione di contenuti: ebook su iPad, ma anche raccolta in rete, costruzioni autonome di libri di testo sotto forma digitale, ecc… perché “la rete ci offre tutto”. Insomma, si fa accenno a una tale varietà di esperienze nella scuola di cui avevo solo il sentore e che invece sono reali, concrete. Certo tutte da valutare, da prendere in considerazione, da cui ricavare stimoli ed incoraggiarsi, perché dimostrano che l'”Educazione”, con la e maiuscola, sta veramente cambiando, aldilà delle stanze chiuse, in cui pretendiamo che gli alunni stiano fermi e buoni per lunghe ore, aspettando che ci ascoltino senza aprire mai le finestre sul mondo e consentire loro di vedere davvero, cosa c’è nella vita che li attende. A volte penso che forse vogliamo nascondere loro la vita vera, e ci riusciamo benissimo; ma quando scoprono l’inganno (e lo fanno sempre prima), non ti ascoltano mai più: loro si fidavano di te e tu li hai delusi irrimediabilmente.
Sicuramente, le esperienze presentate, che vorrei capire meglio sono: “Oltre la carta: in aula con l’iPad e gli eBook reader”, guidata da Mario Rotta al liceo scientifico Lussana, di cui già sapevo l’esistenza e “Un ecosistema testuale: Internet book su Knol” di Sergio Casiraghi, forse anche per capire meglio cosa sono i knol e il loro uso didattico. Devono essere stati interessanti l’intervento di Maurizio Chatel sul tema del testo liquido (TL) e le parole di Agostino Quadrino, a proposito della conoscenza condivisa: sono entrambi editori, che potrebbero avere in futuro, proprio per le loro idee attuali e chiare intorno agli ebook, uno sviluppo diverso, rispetto alle case editoriali che ancora pensano invece, alla organizzazione e distribuzione su carta dei saperi. Ma attendo di leggere i vari interventi, appena riuscirò a “scovarli”! Non ho trovato infatti, un sito dedicato a questo evento, mentre è a disposizione il video di Teemu Arina, purtroppo in inglese, e come al solito soprendente. Di questo giovane ormai noto per i suoi pensieri innovativi e chiari, ho trovato questa intervista in italiano su Il futuro dell’apprendimento, dalla quale emerge una visione del futuro della scuola, sulla quale riflettere davvero. Li annoto entrambi.
Ritornando alla sperimentazione di Lussana, in rete esistono purtroppo solo pochissimi articoli, di cui il più recente, credo, è pubblicato da Mario Rotta nel suo spazio web: il sito che documenta l’esperienza è riservato. Un altro articolo in proposito e ancora questo, che metto da parte, insieme alle immancabili critiche e alla presentazione del progetto da parte della professoressa Dianora: un po’ la invidio, per il coraggio dimostrato, perché sperimentazioni di questo calibro, bisogna anche avere la forza di portarle avanti, in un ambiente scolastico spesso chiuso quale è il nostro e dove di solito, le lim che pure stanno arrivando, vengono chiuse nell’archivio (testimonianza diretta di mia figlia alle superiori), senza mai essere usate.
Durante la mia piccola ricerca su Lussana ho trovato questo ebook di Gino Roncaglia, di cui conocevo solo la versione cartacea: vorrei acquistarlo quanto prima perché ne avevo letto alcuni capitoli interessantissimi. Si tratta di La quarta rivoluzione. Metto da parte il link, insieme ad una sua intervista sul tema a me più “caro” e in tono: Fare didattica con gli iPad.
Concludendo, effettivamente mi rendo conto che la domanda con cui si intitolava il convegno del 29 settembre, rimane così, in sospeso, almeno per me : degli ebook per ora, a scuola, nonostante la normativa, non vi è alcuna certezza, ma io penso che in un futuro prevedibile, i libri di testo saranno ancora presenti e di sicuro, prima o poi, lo saranno sotto forma di testi digitali.