Strumenti di condivisione per una scuola che non si ferma

Una scuola che non si ferma di fronte a niente, neppure il Covid-19 riesce a bloccarla: questa è la scuola italiana.

Da quando tutti gli studenti sono a casa, gli insegnanti si sono mossi in ogni modo per raggiungerli: da Facebook a Whatsapp, su Skype o semplicemente per telefono. Ogni mezzo è sembrato lecito pur di non interrompere il processo di apprendimento. D’altra parte le incitazioni della ministra Azzolina, che alla fine ha reso la Didattica a Distanza, o semplicemente DaD, obbligatoria, sono state determinanti e così, anche i più restii, coloro che ritenevano impossibile mettere in pratica la modalità e-learning per tutti i livelli di scuola, si sono arresi.

Si parla di insegnamento a distanza da oltre un ventennio a questa parte e le sperimentazione non sono di certo mancate. Probabilmente le prime esperienze sono legate al mondo degli adulti, alle scuole serali divenute poi CPIA, al diploma on line, alle modalità di formazione per tutto il mondo dei lavoratori che ne hanno usufruito e continuano a formarsi su portali noti a seconda dei settori. In ambiente scolastico, la piattaforma forse più conosciuta per l’apprendimento a distanza è sicuramente Moodle, probabilmente perché è nata prima di quasi tutte le altre. L’esperienza che ne ho fatto in passato, sia come utente, che come amministratore è sempre stata entusiasmante. Mi ha sempre affascinato avere a disposizione la possibilità di seguire o inserire contenuti educativi/formativi/… e poterne usufruire quando e come volevo: la sera sul divano, sul bus o sulla scrivania col mio personal computer, la mattina presto, prima di andare a lavoro. Le distanze con i centri della cultura mi apparivano annullate e le esperienze che mi servivano, potevo farle senza necessità di recarmi lontano da casa. L’esperienza è poi proseguita con i corsi universitari on line fino ai fantastici MOOC (Massive Online Open Course) . Si tratta di corsi aperti, di solito in lingua inglese, che consentono di ottenere dei crediti da università anche d’oltre oceano, se paghi la quota prevista; altrimenti, puoi semplicemente prendere visione dei contenuti che raccolgono: dai pdf, fino alle videolezioni e alle videoconferenze in sincrono. In generale, le piattaforme “incontrate” sono state varie e di varia natura, così come molteplici sono le loro configurazioni che consentono altrettante, molteplici esperienze possibili.

Circa dieci anni fa è comparso in Italia Google Classroom, che ha creato l’opportunità di dare vita ad una vera e propria rivoluzione nelle modalità di apprendimento: classi virtuali, dove il docente può inserire le sue lezioni, condividerle con i colleghi, anzi, crearle con loro; può aprire spazi per i suoi studenti, dare vita a vere e proprie lezioni on line in sincrono e molto, molto di più: lascia aperti spazi di immaginazione incredibili. Infatti il portale Google, nella quale Classroom si inserisce, è ricco e vario: comprende Drive: in pratica un spazio cloud gratuito, dalle dimensioni più che sufficienti per un utente medio. Il bello è la presenza di una serie di strumenti per creare ipertesti, presentazioni, fogli di calcolo eccetera. Tutto si può fare, in pratica, senza mai uscire da Google. Lasciamo da parte cosa si prende in cambio Google, che concede a tutti, ma in particolare alle istituzioni scolastiche, il suo portale: ad esempio, migliaia di studenti universitari hanno account collegati alla piattaforma Google senza quasi rendersene conto. Annotiamo invece che da qualche settimana Google ha aperto un nuovo sito per il mondo della scuola in emergenza da Covid-19: sembra dare le giuste indicazioni ai docenti, per affrontare la Didattica a Distanza con una guida sicura.

Ad una certa distanza di tempo, almeno in Italia, appare, nel panorama digitatale italiano, anche Teams di Office. Al pari di Google Classroom, Teams permette di creare classi virtuali, affiancato dagli strumenti di Office 365. Ecco dunque, due mondi paralleli che si fronteggiano, e accanto, una serie molto ricca di piattaforme varie che sembrano somigliarsi per i fini perseguiti, offrono spazi di condivisione e servizi di webminar , ma che in realtà hanno spesso, poche speranze di raggiungere i due colossi mondiali: Google e Office.

Avendo avuto la possibilità di utilizzarle entrambe, posso permettermi un semplice confronto, non dal punto di vista tecnico, ma solamente come docente e posso dire che entrambe sono davvero utili, soprattutto se si ha la fortuna di avere un amministratore che riesce a configurarle consapevolmente e secondo le utilità delle varie materie-studenti-docenti. Non è ben chiaro, se un istituto possa usufruite di entrambe le piattaforme, perché entrambe hanno necessità di variazioni dei DNS e, a meno che non si rinunci ai servizi di posta (so per certo che Office 365 permette questa scelta), non è possibile terminare la loro configurazione, che deve necessariamente appoggiarsi al sito istituzionale scolastico.

Ritornando a Google Classroom, questo è legato all’uso della g-mail e del noto Drive, che permette livelli di condivisione dei file di ogni tipo mai visti in precedenza. Con questo strumento totalmente gratuito, Google ha davvero superato se stesso lasciandosi alle spalle Microsoft, che, almeno fino a qualche anno fa, preferiva l’uso a pagamento dei suoi strumenti. Ma le cose, negli anni più vicini a noi sono cambiate in fretta: Microsoft permette adesso, un uso gratuito dei suoi strumenti on line, in forme però più regolamentate. Ad esempio, con un abbonamento annuale a prezzo modico, consente l’uso di OneDrive (il parallelo di Drive, che invece è sempre stato gratis), con tutti suoi strumenti: Word, Power Point, Excel…. Ma Microsoft ha sempre avuto un occhio di riguardo, per il mondo della scuola e ha iniziato così, ad offrire gratuitamente il suo portale a tutti gli istituti scolastici italiani. Anche in questo caso, lasciamo perdere il discorso su cosa Microsoft si prenda, in cambio di tanta generosità: per esempio, milioni di utenti che utilizzeranno, anche una volta fuori dal mondo della scuola, i loro prodotti. Ma del resto la gratuità non nasce quasi mai da motivazioni esclusivamente altruistiche.

Bisogna ammettere, però, che, considerando la situazione eccezionale del momento, Microsoft Italia ha lavorato rapidamente e con grande spirito di libera condivisione, sulla procedura di attivazione del portale, semplificandola ampiamente per far giungere gratuitamente Office 365, versione educational, comprensivo in particolare, dello strumento Teams, a tutte le scuole. Si tratta di una piattaforma che continuerà a funzionare anche dopo l’emergenza. Collegandosi direttamente a questo url: aka.ms/scuolavirtuale (copiare e incollare nel broswer) e compilando il form, con la mail istituzionale della scuola (codice-meccanografico@istruzione.it), si può dare avvio alla preparazione del portale di Office365, che permetterà a tutti gli utenti di un istituto scolastico di avere l’intero pacchetto di Office (Word, Excel… ) nella versione online. Un aspetto di non secondaria importanza, è che in ogni momento della procedura è possibile contattare un esperto che darà per telefono o mediante strumenti di condivisione dello schermo, tutte le indicazioni per portare a termine la fasi di istallazione. In questo modo, nel giro di pochissimo, la piattaforma Office sarà a disposizione della scuola.

Teams è sicuramente quello che occorre in questo momento. In questa presentazione se ne spiega il funzionamento. Inoltre, il Blog di Luca Di Fino sarà utile per l’uso di Office 365 nella scuola.

Ma vediamo anche qualche realtà che seppur più piccola è veramente funzionale per la Dad. In Toscana, in un istituto con sede a Grosseto, c’è un modo semplice di fare scuola in digitale e superando tutte le distanze: si tratta della Rete di Scuole Toscane, che da tempo, con pazienza e attenzione, ha elaborato il grande portale per il registro on line e non solo. Ai referenti si può chiedere di avere un ingresso speciale: il sito raccoglie tutte le lezioni dei docenti e una vasta biblioteca in ebook e audiolibri da sfruttare sempre e in questa occasione in particolare. Un aiuto costante viene dagli amministratori di questo sistema, che potrebbe essere più incentivato perché è non solo gratuito, ma calibrato sulle vere necessità di una scuola che già da tempo si era messa nelle condizioni di erogare a distanza l’insegnamento.

In questa fase particolare della scuola italiana, da non sottovalutare sono le varie iniziative a supporto della Dad. Prima fra tutte, quella legata ad Avanguardie Educative, dal titolo La scuola non si ferma è di grande pregio, perché da anni Avanguardie Educative pone l’attenzione ad una scuola che cambia ponendo le sue basi sulla didattica digitale e sulla condivisione di metodologie innovative. Propongo quindi di leggere, sulla pagina loro l’aiuto che viene dalla collaborazione con Piccole Scuole.

manifesto

In particolare sul sito del Miur-USR Toscana è stata pubblicata una pagina apposita che dà indicazioni utilissime per la Dad, di cui del resto, a pensarci bene, Piccole Scuole si è sempre interessata. Non è quindi secondario segnalare questi tre link che il dott. Curtolo stesso mette in evidenza: A supporto dell’emergenza educativa , I tutorial per la didattica a distanza e Spaesi. Un laboratorio di geografia fantastica . Consideriamo del resto, che per sua natura Piccole Scuole è nata con l’idea di una didattica a distanza che superasse le difficoltà di scuole fisicamente lontane. Per questo può permettersi di “fare lezione” agli altri…

Un modo sempre più interessante di fare scuola è legato alla didattica immersiva. Una lunga esperienza mi porta a incoraggiare il mondo di Minecraft, perché è molto adatto ai bambini della primaria, ma so bene che piace molto anche alle scuole secondarie di primo e secondo grado. Credo sia utile segnalare una pagina web di Facebook, che preferisco incorporare perché si possa capire meglio di cosa si tratta.

Annoto anche questo link sulla Didattica a Distanza con Minecraft grazie al quale, se ancora non si fosse capito, risulterà più chiaro che anche un mondo immersivo può essere considerato una piattaforma educativa, molto flessibile e divertente, ma che certamente ha bisogno di molta riflessione per essere adeguatamente utilizzata.

Un confronto tra quattro piattaforme, due delle quali sono già state menzionate, risulta interessate in questo video di Paolo Quadrino, titolare di WinScuola :

Per arricchire le risorse sulla Dad, annoto una interessante pagina di Anna Rita Vizzari (USR di Cagliari), che raccoglie i videoconsigli di alcuni Dirigenti sulla Dad. La segnalo ben volentieri perché vale la pena ascoltare “l’altra faccia della verità scolastica”, ossia dei Dirigenti Scolastici , che stanno coordinando una lavoro davvero non facile, per non lasciare indietro nessuno, neppure l’insegnante con la classe più piccola.

Sul sito del Miur è stata dedicata una speciale speciale per la didattica a distanza, dove vengono riepilogate le applicazioni di maggiore rilievo e le maggiori fonti di conoscenza condivisa; c’è anche una mini guida elaborata per i docenti insieme a Agia (Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza).

Anche la Rai farà presto la sua parte, rivendicando il suo ruolo educativo: ha siglato un accordo col Miur, per cui a breve metterà in onda lezioni soprattutto per i più piccoli, che hanno più difficoltà nei passi necessari per arrivare alla Dad. In questa pagina dal titolo Dalla prossima settimana sulla Rai lezioni in diretta per scuole elementari, medie e superiori, l’annuncio del siglato patto.

Per segnalare le vostre iniziative o avere supporto, scrivere a nicoletta.farmeschi@istruzione.it