A proposito del manuale

Appunti Capitolo 2
Appunti Capitolo 3
Appunti Capitolo 4
Appunti Capitolo 5

Dalla lettura del manuale ricavo alcuni appunti. Spunti che mi vengono in mente e che potrebbero servirmi in futuro per realizzare nuovi progetti, forse non sempre facili da portare avanti, ma chissà…talvolta le occasioni arrivano e allora tutto può accadere nella scuola!

Andreas non ha inserito il numero progressivo delle pagine e questo mi rende più difficile fare dei riferimenti, in ogni caso mi affido alla versione del manuale attiva in data odierna, 19 febbraio 2017.

Leggo l’Introduzione, il Prologo, così mi immergo nel pensiero di Papert e della sua Tartaruga. Mi  è familiare, mi fa venire in mente alcune esperienze molto lontane nel tempo, che poi non ho abbandonato e di cui ho già parlato.

Mi fermo al Capitolo 2, che sembra meglio saltare, visti i suggerimenti dell’autore, ma lo leggo lo stesso, proprio perché lo ritiene superfluo.  A volte nel superfluo, c’è il necessario. A cavallo fra la pagina 27 e 28 di 108 c’è una nota (la 27), lunghissima. Si parla del concetto di “isomorfismo”, per due entità fisicamente diverse che possono essere matematicamente uguali: la Tartaruga da pavimento e quella rappresentata da un oggetto triangolare su uno schermo televisivo. Ecco cosa mi piacerebbe fare coi bambini: costruire una Tartaruga da pavimento con le ruote e una matita, in modo che possa disegnare, proprio come quella di Papert e poi farle eseguire i comandi dal pc o dallo smartphone. Mi piacerebbe far programmare ai miei alunni il modo in cui una vera “tartaruga” possa confrontarsi col mondo esterno, avvicinarsi agli oggetti senza sbattere in automatico, fargli circumnavigare un ostacolo, ordiargli un certo percorso… In questa nota ci sono eventuali comandi che potrebbero servire allo scopo. Metto da parte questa prima idea e vado avanti.

Intervallo la lettura fra iBooks, versione mobile, Readium per Chrome sul portatile e il testo stampato: era inutile, a detta di Andreas, ma la carta sopperisce ad un bisogno fisico ancora inalienabile.

Annoto i primi comandi di base inerenti la posizione:

FARWARD, BACK: con entrambi posso usare valori numerici semplici, come 1 o 100.

RIGHT, LEFT: qui devo usare le misure relative ai gradi dell’angolo, ad esempio 90, 180, 360 gradi.

REPEAT [FORWARD 10 RIGTH 10]

TO per l’inizio

END per la conclusione

Seguono le prime istruzioni per la costruzione di un quadrato. Le indicazioni di Andreas mi fanno ricordare le prolungate esercitazioni che facevamo fare ai bambini, durante l’apprendimento del Logo: il foglio quadrettato che rappresentava il pavimento e poi i percorsi che si inventavano (avanti di uno, ruotare di 90°, avanti di 3, ruotare di 45 ° e così via…); successivamente si doveva ripetere tutto sul computer, con Logo. In effetti i bambini devono imparare un nuovo linguaggio e sarà necessario permettere loro di sperimentare sia dal punto di vista linguistico  che pratico. La cosa divertente sarà indurre gli alunni a inventare vari modi di produrre la stessa figura (pag.31).

Risolvere il problema di come costuire una casetta allora, non sarà banale: bisognerà mettere insieme due figure sovrapponendole. Il quadrato ripetuto sarà anch’esso un gioco divertente. Ma mai dare i comandi giusti, senza che prima gli alunni abbiamo provato da soli. Semmai correggerli. Mi rendo conto di leggere in funzione di un lavoro vero e proprio che intendo fare con gli alunni. Meglio: non mi piace perdere tempo a leggere qualcosa che forse potrebbe essermi utile in un futuro anteriore. Meglio quello il futuro prossimo del “domani”. Comunque personalmente, questi esercizi li ho già provati tutti…eppure tutte le volte so che ci dovrò ragionare ancora: la mia mente non è “matematica” con tutto ciò che questo può voler dire…oppure “matetico”? Le due questioni si sovrappongono, dice Andreas a pag. 34. Trovare un senso a quello che si impara…affiché non si abbia un apprendimento dissociato. Questo mi fa venire in mente un episodio dei miei primi mesi di insegnamento nel lontano 1983: allora insegnavo tutte le materie in una pluriclasse, seconda e terza, alla scuola della mattina. Lavoravo come una pazza e i piccoli insieme a me. Un giorno venne una collega che mi aiutava nella programmazione e chiesa ad una bambina di terza il significato di una frazione, ma lei, che pure era bravissima, non lo seppe spiegare. Solo mostrando nel quaderno delle sue esercitazioni, i problemi relativi, dimostrai che eppure l’argomento lo avevo affrontato. Ma a quell’epoca di apprendimento motivato e orientato ad un specifico fine non ne sapevo quasi nulla, ma evidentemente non aveva molto significato per i bambini quello che avevo spiegato, se non si erano resi conto di ciò avevano fatto…L’apprendimento deve essere “sintonico” sempre. Metariflessione …sempre indipendentemente dalla materia che si insegna.

L’idea di imparare le tabelline con la Tartaruga: Bill, il ragazzino di cui si fa l’esempio me lo suggerisce. Esistono tre tipi di matematica: scolastica, protomatematica e quella del bagaglio intellettuale che ognuno di noi dovrebbe avere. La geometria della Tartaruga ne fa parte.
La ricorsività nei comandi per costruire una spirale contiene concetti fondamentali che il bambino può capire, incluso il truooo di dare un nome ad un valore che ancora non sappiamo. La forza delle idee potenti: me lo devo ricordare sempre…quello che dovrebbe far emergere la scuola sempre.

Capitolo 3
Mentre inizio il Capitolo 3 mi viene il timore di non essere buona: ho provato a fare la spirale non mi è riuscita, non funziona coi comandi che ho copiato con pazienza. Per cui prima di affrontarlo, mi lascio andare alla ricerca di qualche altra cosa che forse mi è sfuggito. Intanto in Internet trovo questa pagina, la metto da parte, forse mi potrà servire.

Intanto mi rendo conto dell’errore: non devo scrivere il TO all’inizio, altrimenti la tartaruga non parte. Il fatto è che mi lascio prendere la panico di non capirci nulla con la matematica. Così mi viene in mente la mia ultima vera esperienza di matematica: avevo appena terminato gli esami di maturità, era il ’78.  La matematica mi piaceva moltissimo e decisi di proseguire ad esercitarmi un po’ al giorno ugualmente, anche se con la scuola non potevo più avere contatti, né con le compagne di classe. Alle uniche che erano anche mie amiche, non potevo confessare di avere questo desiderio. Così provai per alcuni giorni. Il testo delle esercitazioni e dei problemi in particolare era diverso da quello che usavo in classe, quest’ultimo mi era sparito durante gli esami. Il testo sostitutivo non era come l’altro, dove alla fine c’era un minimo di spiegazione degli esercizi, se non tornavano, e non solo le soluzioni corrette. Il primo problema che avevo eseguito correttamente non corrispondeva alla soluzione data dal testo. Non capivo perché. Prosegui per alcuni giorni ma alla fine il mio entusiasmo dovette soccombere alla impossibilità di un confronto di qualunque tipo. A quei tempi in casa, c’era solo il telefono fisso, conquistato da circa 5 anni…Internet non esisteva.

Completo l’esercizio del triangolo, quello del rettangolo e del cerchio. Riprendo gli esercizi che avevo fatto all’inizio di gennaio. Li riguardo con attenzione. Adesso sono pronta ad affrontare il capitolo 3. Mi fermo alla casa colorata di pagina 49. Provo. Scurioso nel forum e in particolare nei materiali che gli altri hanno lasciato a disposizione. Lucia ha fatto un bel fiore. Lei ha fatto il paragone con la piattaforma di Code.org, che propone il noto Scretch e poi ha usato la Tartaruga di LibreLogo. Perché non lo sto usando anche io? Sempre problemi con la connessione Internet…meglio allora, LibreLogo. Copio il suo codice e mi soffermo sui particolari.

REPEAT 12 [   —>>> ripeti 12 volte, come il numero dei petali
REPEAT 2 [      —>>> ripeti 2 volte, altrimenti il petalo non si chiude
PENCOLOR “RED”   —>>> colora di rosso, il rosso generico
FORWARD 60 RIGHT 30 —>>> vai avanti di 60 passi e fai un angolo di 30 gradi
FORWARD 60 RIGHT 150 —>>> vai avanti di 60 passi e fai un angorlo di 150 gradi ( la somma è di 180°)
]

RIGHT 30    —>>> poi sposta il tuo orientamento di 30 gradi, altrimenti le istruzioni si ripetono sopra lo stesso petalo.

]

HIDETURTLE —>>> nascondi la tartaruga
END —>>> fine

Lo provo e funziona! Anche io lo avrei fatto così? Come lo avrei scritto da sola? Ci sarei arrivata? Il punto è questo: ci arriveranno anche i bambini?

fiore

Gioco un po’ con questi comandi, soprattutto in relazione agli angoli: se riduco il primo a 20 e aumento il secondo di 10, ottengo un fiore con petali più stretti e se cambio red con green…le varianti potrebbero essere moltissime.

fiore1

Andreas aveva menzionato un comando che chiedeva alla tartaruga di realizzare il percorso in modo lento, così da vedere quello che succede. Non riesco a ricordarmelo…vado a cercare qui :

riassunto-fatti-fondamentali-coding-per-IUL

Questo sì che mi può servire. Lo stampo anche se Andreas forse non condividerebbe…ma qui ci sono i comandi essenziali divisi per argomenti, cioè:

  1. La geometria della Tartaruga  – Dire alla Tartaruga cosa fare
  2. Le ripetizioni (o cicli)  – Dire alla Tartaruga di rifare tante volte una cosa, o una sequenza di cose
  3. Le variabili – Parlare alla Tartaruga con simboli e non solo con numeri
  4. Le decisioni – Far decidere la Tartaruga da sola
  5. Le procedure – Insegnare alla Tartaruga più cose insieme per poi fargliele fare con un solo comando
  6. Ricorsione – Insegnare alla Tartaruga la magia dell’infinito

Però il comando del “rallentare” la velocità della Tartaruga non l’ho trovato. Sicuramente è nell’ultima registrazione dell’incontro sincrono…ma anche in una delle pagine finali del manuale, per la precisione a pagina 82: si tratta di SLEEP 100 O 1000 da aggiungere accanto al comando, per scoprire gli errori.

Ritornando a Lucia è una fonte di informazioni utilissima: anche lei aveva alle spalle l’esperienza del vecchio Logo e scopro così, che ci sono applicazioni per il Logo da usare con iPad. Purtroppo, se anche ci fosse un corrispettivo per Android, il problema della mia scuola resta sempre uno: la scarsissima connessione Internet, che non ne permetterà l’uso. Ma comunque proverò per curiosità. Personalmente mi conviene scaricare LibreLogo nei computer di scuola. Pensavo di farlo la prossima settimana per fare delle prove a marzo. Certo,  mi sarebbe piaciuto sperimentare coi bambini il prima possibile, come ha fatto lei, ma per ora ho “sul fuoco” molte cose e non da ultima la sperimentazione su Minecraft, per cui non posso proprio, pena un caos che i bambini non meritano…

Per il momento quindi, continuo da sola.  Ma se ci fosse anche una sola possibilità di mettere in campo quanto sto imparando… lo farò senz’altro. In ogni caso l’idea è di struttare LibreLogo il prossimo anno, al termine di progetti già avviati a settembre scorso.

Da ricordare: FILLCOLOR—>>> chiude e colora, CLOSE —>>> chiude

La casa colorata

CLEARSCREEN
HOME
FORWARD l RIGHT 90°
FORWARD 50mm RIGHT 90
FORWARD 50mm RIGHT 90
FORWARD 50mm RIGHT 90
FORWARD 50mm RIGHT 30
FILLCOLOR “yellow” FILL
FORWARD 50mm RIGHT 120
FORWARD 50mm RIGHT 120
PENUP
FORWARD 50mm/3
LEFT 90
FORWARD 50mm/3
PENDOWN
FILLCOLOR “red” FILL
FORWARD 50mm/3 RIGHT 90
FORWARD 50mm/3 RIGHT 90
FORWARD 50mm/3 RIGHT 90
FORWARD 50mm/3 RIGHT 90
FILLCOLOR “green” FILL

casa.JPG

La locomotiva

COLOR “red”
SQUARE 60
PENUP BACK 15 RIGHT 90 FORWARD 45
LEFT 90 PENDOWN
SQUARE 30
PENUP FORWARD 25 PENDOWN
FILLCOLOR “black”
SQUARE 20
PENUP BACK 40 PENDOWN
CIRCLE 20
PENUP LEFT 90 FORWARD 60 PENDOWN
CIRCLE 20
HIDETURTLE

Per farlo funzionare devo sostituire il comando COLOR con FILLCOLOR  e poi devo scrivere “red” tutto maiscolo. Così viene fuori il disegno promesso:

locomotiv

Proseguendo nelle prove solitarie ho scoperto che usando i comandi per fare il triangolo, ma inserendo prima il colore, si cambia l’abito alla Tartaruga, che diventa rosa 🙂

FILLCOLOR “PINK”

REPEAT 3 [
FORWARD 50
LEFT 120
]
END

tarta.JPG

Capitolo 4
Questa parte che parla del “Ripetere”, è complessa ma se presa poco alla volta, dà nuove possibilità di costruire.

Capitolo 5
INCAPSULARE
Qui imparo le casette

CLEARSCREEN
HOME
TO CASA LATO
FORWARD LATO RIGHT 90°
FORWARD LATO RIGHT 90
FORWARD LATO RIGHT 90
FORWARD LATO RIGHT 90
FORWARD LATO RIGHT 30
CASA 20mm
PENUP POSITION [270,400] HEADING 0 PENDOWN
CASA 40mm
FILLCOLOR “yellow” FILL
FORWARD LATO RIGHT 120
FORWARD LATO RIGHT 120
PENUP
FORWARD LATO/3
LEFT 90
FORWARD LATO/3
PENDOWN
FILLCOLOR “red” FILL
FORWARD LATO/3 RIGHT 90
FORWARD LATO/3 RIGHT 90
FORWARD LATO/3 RIGHT 90
FORWARD LATO/3 RIGHT 90
FILLCOLOR “green” FILL
HIDETURTLE
END
PENUP POSITION [150,400] HEADING 0 PENDOWN
CASA 30mm
PENUP POSITION [200,400] HEADING 0 PENDOWN

casette