Cos’è la cittadinanza digitale? – parte terza e fine –

  1. A proposito di REGOLE, ricordo ancora bene le prime regole da me apprese navigando da inesperta sul web: la famosa netiquette, per cui ad esempio, scrivere in stampato maiuscolo equivale a strillare…Ne venni a conoscenza subito, nelle faq dell’ormai noto Didaweb. Quell’insieme di regole, le ho sempre seguite nelle liste di discussione e nelle chat, ma questo non vale per tutto il mondo del web. Il web sia pure estremamente vario e multiforme ha dei punti fermi, come le regole chiare e semplici ma stabili di Wikipedia per le quali non è possibile scrivere qualunque cosa nella più vasta enciclopedia mondiale e costruita “socialmente”; oppure come le regole dei vari social maker… Ognuno di questi strumenti ha già le sue regole e a quelle bisogna quindi singolarmente riferirsi per il loro uso corretto. – Un aspetto da notare e che mi pare straordinario sul web è che le regole di uso, di fatto sembrano proprio divenire anche delle regole sociali, forse non morali, obietterà qualcuno, ma ritorniamo all’esempio di Wikipedia: la regola d’uso che non permette di scrivere stupidaggini, non è forse anche una regola morale? Insomma, qui qualcuno mi aiuti…forse mi sto perdendo 🙂  In ogni caso, riguardo alle regole morali ed etiche, credo che forse, un buon cittadino nella vita reale, sarà anche un buon cittadino della civiltà digitale. Ma è proprio qui che la scuola, oggi è purtroppo carente: la formazione dell’uomo libero e del cittadino. Ed è forse per questo che abbiamo tutti un po’ paura di affrontare con le nuove generazioni il mondo variegato di internet, perché sappiamo che là, dove è stata carente la nostra educazione, nel web, dove ci si può nascondere e fare molto fingendo di essere qualcun altro e farla anche franca, si può finire con l’essere dei pessimi cittadini.
  2. Il PROBLEMA è ALLE ORIGINI: ritorniamo quindi alla base del problema. Non è vero che le regole in Internet non ci sono, solo che è più facile eluderle e  nascondersi, senza troppo rischiare di essere scoperti. Le regole sono in Internet come nella vita, ma dato che c’è scarso rispetto di esse nella realtà quotidiana, c’è o ci può essere, un mancato rispetto, elevato alla massima potenza, fino quasi all’anarchia, nella vita digitale. Il problema alle origini è dunque questo?? E la risposta è: educhiamo con più fermezza e disciplina i nostri figli e i nostri scolari, non nel senso del “soldatino”, ma nel significato della consapevolezza e della saggezza nella vita reale, e altrettanto accadrà nella vita digitale, che altro non è che il nostro riflesso ristretto, allargato…deformato in base a come noi stessi vogliamo, ed educhiamo quindi alla conoscenza del potente  strumento che abbiamo (il web in toto) per il suo corretto uso.
  3. L’importanza di questa educazione: nel prossimo e immediato futuro, saremo sempre più proiettati nella realtà digitale. Pensiamo agli uffici amministrativi, anche statali che poco alla volta smantellano o meglio “dematerializzano” gli archivi cartacei per riversare nel digitale e nel web tutti i nostri dati. Presto tutto sarà sul web, dai dati che ci caratterizzano come scolari e studenti fino a quelli di noi come lavoratori e poi ancora come soggetti di malattie vere o potenziali ecc. A questo punto, quanto maggiori saranno le nostre conoscenze, quanto più forte sarà il nostro senso etico-morale e sicuramente migliore sarà la nostra vita.

E con questo concludo i miei appunti, sono graditi commenti, critiche, discussioni e quant’altro 🙂